
Dabbawala a Mumbai, India.

Una rider a Bristol, Regno Unito.
Etimologia
Il termine rider è uno pseudoanglicismo: infatti in inglese significa generalmente "cavaliere", e per traslato "guidatore di bicicletta o di motocicletta", mentre in italiano intende univocamente la persona che effettua consegne a domicilio, solitamente in bicicletta.
La storia
I corrieri che consegnano cibo non sono stati inventati dalle piattaforme digitali, in molti paesi questo servizio è stato utilizzato nel tempo e in una varietà di forme.
I dabbawala di Mumbai in India, possono essere considerati la prima azienda di consegne a domicilio. Questo sistema di fattorini indiani iniziò a Bombay, alla fine del 1800, con l'attività di un centinaio di uomini che ritiravano e consegnavano il pranzo. L'espandersi del servizio della consegna del cibo è stato favorito dal processo di industrializzazione, specialmente nelle classi lavoratrici dei centri urbani.
L'attività dei fattorini per la consegna a domicilio si intensifica negli anni 2000 con il graduale incremento delle ordinazioni online utilizzate anche dai supermercati per gli ordinativi della spesa via internet. Il continuo progresso delle tecnologie nel settore dell'informazione e delle comunicazioni ha portato a un crescente sviluppo di prodotti e di servizi da fruire attraverso il canale informatico. La maggiore presenza di questi strumenti nella quotidianità, la loro accessibilità sempre più semplificata ha permesso a più persone di accostarsi alla rete e al mondo dell'e-commerce. La diffusione degli smartphone e di altri dispositivi di connessione mobile ha accelerato la possibilità di transazioni, favorendo la proliferazione di aziende nel settore della consegna a domicilio considerato il nuovo stile di consumo degli individui.
Nel 2020 a causa della situazione pandemica e delle limitazioni agli spostamenti, i rider sono stati considerati lavoratori essenziali[5] in quanto gli ordini effettuati tramite internet hanno registrato un forte incremento. Molte attività e in particolare il settore della ristorazione hanno deciso di avviare il servizio di consegna a domicilio, cui in precedenza non usufruivano, in quanto offre l'opportunità di supportare concretamente la propria attività.




Rider e Gig economy
Non solo rider, il pianeta della “gig economy” in Italia conta ormai tra 700mila e un milione di addetti, che vanno dai servizi di “clouding”, come l'elaborazione dati, ai più tradizionali come l'offerta di babysitting o di pulizie magari a chi affitta casa su Airbnb. Secondo quanto emerge dal rapporto della Fondazione Rodolfo Debenedetti, i rider rappresentano appena il 10% di questa nuova galassia di lavoratori e di questi sono appena circa 10mila quelli che lavorano per le piattaforme di food delivery. Se questi ultimi sono in media under 30, negli altri campi l'età media sale, visto che il 25% di questi lavoratori ha tra 30 e 50 anni e il 70% ha alti livelli di istruzione. Il 50% dei gig worker lo fa per 1-4 ore a settimana e il 20% tra 5 e 9 ore.
Chi sono i “gig workers”
Dall'analisi sull'Italia emerge che circa la metà di chi fa questi lavori è donna, con livelli di studio elevato. Solo per 150mila, lo 0,4% dell'intera popolazione, si tratta dell'unico lavoro. Questi lavoratori vengono contrattualizzati nel 10% dei casi come cococo mentre il 50% con la collaborazione occasionale a ritenuta d'acconto. Più del 50% viene pagato a consegna, mentre meno del 20% è pagato a ora. Il guadagno medio si attesta sugli 839 euro per chi lo fa come lavoro principale mentre 343 euro per chi lo fa come 'lavoretto' (in media circa 12 euro lordi l'ora).
I numeri di Deliveroo
Deliveroo, ha spiegato il country manager per l'Italia Matteo Sarzana, "ha più di 2mila rider" nelle 17 città dove è presente: "Il 78% è under 30. In media le ore lavorate sono 10 e più della metà sta con noi meno di 4 mesi". Solo il 17% resta tra i 6 mesi e un anno mentre appena il 15% lavora per la piattaforma più di 12 mesi. "Metà dei rider sono studenti, un terzo lo fa come secondo lavoro, anche per altre piattaforme e solo 1 sesto dichiara di non essere occupato". L'inquadramento è con la collaborazione occasionale con ritenuta d'acconto e la paga media oraria è di 12,80 euro l'ora.
I numeri di Foodora
Numeri simili per Foodora Italy, come ha mostrato il ceo Gianluca Cocco: "I nostri rider sono inquadrati come cococo, quindi con le tutele previste da quel contratto, e il compenso è fissato a 5 euro a consegna, inclusivo di contributi, su base oraria viene proiettato a 12,50 euro l'ora. 9 su 10 ha tra 18 e 34 anni, circa 8 su 10 sono studenti o lavoratori che vedono questa come una attività integrativa e le ore lavorate per circa 8 su 10 non superano le 25 ore settimanali. Quasi 9 su 10 si dicono soddisfatti o neutrali".
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